Nei giorni 23 e 24 giugno 2016 si è tenuto a Bruxelles il convegno MOBILITY INTELLIGENCE – Taxi & Mobility Update 2016 organizzato da Wim Faber (TaxiTimes).

Come nella scorsa edizione di Amsterdam, sono intervenuti relatori esperti nel settore provenienti da tutto il mondo.

Gli argomenti all’ordine del giorno, che ormai si ripetono da diverso tempo in questi incontri internazionali, sono i veicoli a guida autonoma, i veicoli elettrici, le app.

Parlo appositamente di veicoli a guida autonoma, perché i mezzi che vengono testati in questi mesi sono principalmente dei veicoli che portano una decina di persone, su un percorso prestabilito (a volte anche su una corsia riservata). La velocità è estremamente ridotta e il loro impiego, nell’immediato futuro, è ancora molto limitato.

Il motivo per cui Uber sia particolarmente interessata ai taxi senza autista è ben chiaro: sul totale incassato Uber trattiene il 20% e gira l’80% al driver. L’obiettivo per il prossimo futuro è mettere le mani su quell’80%, eliminando almeno in parte i drivers. Uber sta pertanto raccogliendo ulteriori fondi per investire sulle auto a guida autonoma. Rimane, a mia opinione, ancora da capire come potranno un domani continuare a sostenere di essere solo un’app che mette in contatto chi necessita di un servizio di trasporto con chi lo offre. Chi possiederà le auto senza autista? Inoltre saranno necessarie anche modifiche al Codice della Strada, per cui ci vorrà del tempo per l’effettivo utilizzo pratico.

I veicoli 100% elettrici sono il futuro delle grandi città. La riduzione dell’inquinamento è un obiettivo irrinunciabile, i mezzi saranno sempre più performanti e (speriamo) economici. L’obiettivo di avere solo taxi elettrici entro un certo numero di anni è ormai reale in molte metropoli. (Taxi elettrici, non taxi senza autista…)

I giovani, nati dal 2000 in poi, sono sempre meno interessati alla proprietà in cambio dell’utilizzo delle cose. Specialmente per chi risiede in città, avere la patente e possedere l’auto è sempre meno necessario.

Il termine “SMART” viene ormai utilizzato sempre più spesso e ad ampio spettro: Smart City, Smart Technology, Smart Infrastructure, Smart Energy, Smart Mobility, Smart Buildings, ecc.

Nel settore della mobilità, è “smart” tutto ciò che è rispettoso dell’ambiente e delle persone: le auto elettriche, il car-sharing, il car-pooling, il bike-sharing… Tutto quanto contribuisce a rendere la città più ecologica.

Ugualmente, uno strumento che non può mancare nelle mani di un giovane nato dopo il 2000 è lo smart-phone. Solo 15 o 20 anni fa era inimmaginabile e incredibile quanto è oggi reso possibile e anzi di normale uso quotidiano da un semplice smart-phone. Le app si diffonderanno sempre di più e semplificheranno la vita delle persone, rendendo i beni e i servizi di utilizzo sempre più facile e veloce.

Nel settore della mobilità, si stanno diffondendo le app che consentono di utilizzare sempre più i vari mezzi di trasporto in combinazione tra loro. Esistono ormai diverse app (p.es. MaaS – Mobility as a Service) che permette di acquistare un pacchetto mensile di servizi che comprende tutti i mezzi di trasporto di cui si può aver bisogno (treno, bus, metro, taxi, bike, ecc.) L’abbonamento rende molto più veloce e semplice la fruizione dei servizi. Le nuove app fioriscono ovunque. Per funzionare devono essere accattivanti e facili da usare.

Un altro esempio importante è Karhoo, app inglese che mette a confronto i vari competitors in grado di fornire un certo tipo di servizio di trasporto. Come funzionamento, può essere paragonata a Booking per gli hotel. Sembra funzioni bene ed è in espansione a livello mondiale.

Il mercato cambia indipendentemente dalla nostra volontà. Il cambiamento in Italia nel settore del trasporto locale è in atto almeno dal 2013 e non è negando la realtà che il cambiamento si fermerà.

Vengono fatti vari esempi di altri settori che hanno vissuto cambiamenti epocali: le linee aeree con l’ingresso dei vettori low-cost, i negozi con l’ingresso della grande distribuzione. Dopo la fase della negazione, bisogna cercare di adattarsi, in vista del cambiamento globale. Perché il cambiamento è già cominciato, è il momento di regolare correttamente i nuovi soggetti, nel rispetto di tutti e delle novità. Potremo così essere parte attiva del cambiamento, senza doverci adeguare passivamente.

Ma se non siamo disposti a cambiare, dovremo subire quello che altri decideranno per noi.

Negli Stati Uniti e nel mondo, Uber fornisce 39 diversi servizi. Solo per citarne qualcuno da noi sconosciuto: Uber Wine, Uber Pedal, Uber Ski, Uber Select, Uber Premium, Uber Access, Uber Go…

Perché non possiamo pensare anche noi di ampliare la gamma dei servizi offerti?

Un altro argomento di cui abbiamo sentito parlare in altre occasioni è quello dell’immagine: “La percezione è diversa dalla realtà”. E purtroppo la percezione dei taxi è pessima. Dobbiamo quindi ancora una volta insistere sull’importanza del modo di porsi, sia come aspetto che come cortesia. La nostra è un’attività di servizio nei confronti del cliente. Non dobbiamo dimenticarlo mai. La qualità del nostro servizio deve migliorare, solo così avremo delle carte da spendere in fase di trattativa.

L’intervento del Ministro dei Trasporti del Belgio, Pascal Smet ha sottolineato la necessità di trovare una regolamentazione che soddisfi tutti i soggetti in campo, aprendo alle novità e nel rispetto della concorrenza leale, della trasparenza e delle giuste condizioni di lavoro. E questo sembra essere anche il parere della Commissione Europea, che si pronuncerà una volta pubblicato l’esito dello studio commissionato allo Studio Legale Grimaldi, probabilmente alla fine dell’estate.

Kaan Yildizgoz di UITP ha illustrato uno studio mondiale sul mercato dei taxi, al quale come TAM abbiamo partecipato fornendo i dati relativi alla nostra città.

Il rappresentante di IRU, Oleg Kamberski, ha invitato i presenti a partecipare alla Fiera del Taxi a Colonia del prossimo novembre, anticipando che l’argomento principale dei seminari di IRU saranno proprio i taxi elettrici.

Per la prima volta è intervenuto un rappresentante dei viaggiatori d’affari di Bruxelles, Corrado Simontacchi, che ha spiegato il punto di vista di una nicchia d‘utenza molto importante per i taxi.

Ancora una volta viene sottolineato quanto indispensabile sia l’utilizzo del pagamento con POS per i viaggiatori d’affari, che oltre alla comodità e sicurezza di viaggiare con poco contante, hanno la necessità di addebitare le spese all’azienda che deve a sua volta riconciliare i costi.

Un altro spunto, riportato anche da operatori di pullman di linea, è far sì che il viaggio in taxi non sia solo lo spostamento da un punto A a un punto B, ma diventi un’esperienza positiva, da ricordare… La cortesia e l’aspetto del tassista, il confort in genere dell’auto (pulizia, comodità, ecc.), servizi extra come wifi e ricarica dispositivi elettronici, pagamento con POS o app, sono fattori importanti che porteranno il cliente a desiderare di utilizzare ancora il taxi.  Questo sarà possibile solo con la collaborazione di tutti.

La partecipazione a questi eventi ci consente di ricordarci che è necessario uscire dalla quotidianità, per avere sempre presente una visione globale ed economica del settore. Di fatto, per poter guardare avanti.

Claudia Gariboldi